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DigitalDem: la nascita del movimento politico e tecnologico

1 – Perché creare un nuovo movimento politico e tecnologico.

I partiti italiani sembrano essere incapaci di risolvere i tanti problemi che da decenni affliggono l’Italia: illegalità diffusa, scarsa competitività, ecc. Purtroppo, nemmeno i populisti risolveranno i problemi dell’Italia.

Inoltre, ci stiamo avviando verso la Democrazia Digitale ma credo nel modo sbagliato. I rischi di uno sviluppo centralizzato e poco trasparente delle piattaforme web di partiti e movimenti politici non sono stati ancora adeguatamente valutati.

Il pericolo che, tramite le future piattaforme web, pochi individui, pochi partiti o poche multinazionali, controllino i destini politici delle nazioni è un pericolo reale.

Non si possono lasciare le future piattaforme software di partiti e movimenti politici nelle mani di pochi e senza un’alternativa disponibile. Nell’interesse di tutti bisogna garantire un minimo di contendibilità, trasparenza e di meritocrazia in ogni ambito.

Inizialmente avevo pensato solo allo sviluppo di una nuova piattaforma web 2.0 per i partiti e i movimenti politici. Ho capito presto che la sola piattaforma web non poteva cambiare nulla senza un movimento politico che generi il cambiamento necessario per risolvere i problemi.

Per questo, stiamo creando un movimento politico che consenta un nuovo modo di fare politica, basato su semplici obiettivi comuni. Il movimento supporta anche lo sviluppo iniziale della piattaforma software. Il nuovo movimento si chiama Democrazia Digitale, con un nome abbreviato e un logo DigitalDem. Il nome breve deriva dall’inglese Digital Democracy, in italiano Democrazia Digitale.

2 – I principi comuni alla base della nuova piattaforma e del movimento.

La filosofia alla base della nuova piattaforma informatica è, in un certo senso, anche la base per un nuovo modo di fare politica e per il rinnovamento dell’Italia. Queste sono le line guida iniziali:

  • Crediamo che per risolvere i tanti problemi dell’Italia, e soprattutto il problema del lavoro, bisognerebbe unirsi nelle diversità per cambiare l’Italia.
  • Il cambiamento positivo può arrivare lavorando uniti da pochi semplici valori: legalità, trasparenza, meritocrazia, semplificazione e cooperazione. In Italia questi semplici principi sono rivoluzionari. La realtà italiana è purtroppo spesso molto lontana da questi obiettivi. Senza lavoro è difficile parlare di legalità, senza legalità è difficile parlare di meritocrazia.
  • Si deve iniziare dalla trasparenza, dalla competitività e dalla semplificazione. Questo sarebbe il primo passo per aiutare la legalità e la meritocrazia, che contribuiranno a rilanciare l’economia e a creare lavoro.

Non si può correre in nessuna direzione se non si sciolgono i lacci che ancora legano la nostra bellissima nazione.

Legalità, trasparenza, meritocrazia, cooperazione e semplificazione, seguendo questi semplici principi, dobbiamo:

a) Creare infrastrutture informatiche di nuova concezione.

La futura piattaforma del movimento è il prototipo. Le nuove piattaforme dovrebbero essere, come minimo, trasparenti nelle regole e nel funzionamento, ma inviolabili nella segretezza delle votazioni. Quindi non utilizzabili per opprimere il dissenso e garantire rendite di posizione. Possibilmente, infrastrutture informatiche aperte e distribuite, che permettano la cooperazione e la libera competizione. Questo aiuterebbe a migliorare il confronto democratico, la meritocrazia e di conseguenza la competitività.

b) Ridurre ulteriormente le barriere di ingresso per le nuove imprese.

Contrastando i monopoli e le posizioni dominanti che impediscono la nascita e la sopravvivenza delle nuove imprese. Riducendo il clientelismo e il familismo.

L’Italia ha bisogno di innovazione e competizione. Il clientelismo e il familismo premiano solo la fedeltà. Per questo non vogliamo che tutti i partiti diventino di proprietà di qualcuno che premia solo la fedeltà e non il merito, magari con l’aiuto delle tecnologie digitali usate senza garanzie e trasparenza nelle regole.

c) Semplificare e ottimizzare lo Stato e l’Europa.

Seguendo le linee guida precedentemente enunciate si possono semplificare le istituzioni Italiane ed Europee. C’è troppa burocrazia inutile e troppo controllo centralizzato opprimente. Ci sono poche persone che prendono decisioni e rispondono ai cittadini in tempi accettabili. Non si sa mai chi deve prendere le decisioni e quali siano le regole. Quando si capisce chi deve decidere e con quali regole, spesso non si decide lo stesso.

d) Promuovere la legalità.

Riducendo le tasse e creando nuove opportunità di lavoro non assistenziali. Riducendo i tempi della giustizia e il numero di leggi. Proteggendo la libertà di stampa e il giornalismo d’inchiesta. Legalizzando e regolando, nell’interesse delle collettività, tutto quello che non è possibile controllare con il proibizionismo.

e) Contribuire a ridurre il livello di conflitto politico futile e pretestuoso.

Lo scontro politico esasperato e pretestuoso limita la discussione costruttiva e la risoluzione dei problemi. Questo, facilità l’immobilità del sistema politico ed economico italiano e la spartizione di risorse e potere. Spesso nella politica italiana si litiga in pubblico e ci si spartisce il potere in privato.

3 – La nostra posizione attuale su alcuni temi caldi del dibattito politico.

Sarebbe forse prematuro parlare di posizioni politiche quando il movimento DigitalDem è in fase costituente. Tuttavia, per trasparenza verso chi è interessato a partecipare attivamente al progetto politico, credo sia meglio prendere subito una direzione. Questi sommariamente sono alcuni punti di partenza e di discussione:

Lavoro e disoccupazione.

Alcune fasce di età sono particolarmente penalizzate nel modo del lavoro. La soluzione non è negare i problemi o fare iniziative costose e quasi inutili a favore di questa o quella fascia di età. Spesso queste iniziative favoriscono i soliti intermediari che finanziano i partiti.

Governo e politici passano spesso dal negare i problemi al fare finta di provare a risolverli. Questo è successo in passato con i giovani e succede oggi nel caso della disoccupazione in età matura. Il nostro approccio sarà organico, tutti i senza lavoro devono avere pari opportunità. Bisogna agire sulla competitività dei cittadini e del sistema Italia, favorendo la meritocrazia, la libera impresa e l’efficienza.

Dentro o fuori l’Europa?

Possibilmente dentro, se l’Europa e l’Italia saranno capaci di correggere gli squilibri e la burocrazia che ci sta soffocando. Non vogliamo un Europa come quella attuale, con tanti sprechi tanta burocrazia e pochi Stati furbi e tanti inferni fiscali e burocratici. Vogliamo un Europa più integrata, ma snella ed efficiente, che permetta di ridurre le tasse, ridurre gli sprechi e le ruberie. In caso contrario probabilmente non saremo noi ad uscire dall’Europa ma sarà l’Europa che si romperà.

Immigrazione sì o no?

L’immigrazione è un fenomeno sociale inevitabile e vitale. Tuttavia, gli eccessi sono pericolosi, specialmente se non gestiti correttamente. Ci deve essere come minimo un sistema che controlla e indirizza l’immigrazione in Italia e in Europa. Non dobbiamo far restare in Italia i peggiori immigrati che arrivano in Europa. Non dobbiamo facilitare la criminalità italiana e internazionale con leggi deboli e complicate, tribunali intasati, centri di spaccio e prostituzione in mano alla malavita. Invece, il talento e la forza dei migliori immigrati possono risolvere alcuni problemi e aumentare la competitività dell’Italia.

Anche se i cittadini devono avere alcuni diritti in più di chi è solo un residente extracomunitario, crediamo che bisognerebbero sempre evitare i pregiudizi.

Ad esempio: Non bisogna giudicare le persone solo dalla loro religione o dall’ateismo. Non bisogna disprezzare o penalizzare le persone solo perché hanno un’altra visione politica o appartenenza politica. Come, ovviamente, non si possono fare discriminazioni in base al sesso o all’orientamento sessuale, ecc.

Questo non è buonismo ma semplice buonsenso. Evitare i pregiudizi può rendere più competitiva un’azienda, una squadra, un movimento o una nazione.

Economia e finanza

La finanza, l’economia di mercato e la concorrenza sono necessarie per creare sviluppo e occupazione. Non vogliamo essere i nemici delle banche, della finanza e dell’economia di mercato.

Questo non significa che vogliamo continuare ad assistere inermi alle opache relazioni tra la politica e la finanza e al saccheggio delle ricchezze dell’Italia.

Per arrivare a raggiungere questi obbiettivi, ci deve essere trasparenza, equità e competitività. Dopo di che, chi sbaglia deve pagare.

Quindi, ci vogliono delle regole equilibrate che favoriscano la trasparenza e la concorrenza ma impediscano gli eccessi. Le regole devono evitare di penalizzare la finanza e l’economia italiana ed europea. In un mondo globalizzato bisogna essere competitivi.

Vaccini sì o no?

Gli studi scientifici riconosciuti a livello internazionale possono sbagliare ma rimangono lo strumento principiale per regolare e gestire la salute pubblica. Secondo quanto ci dicono gli studi medici ufficiali e certificati, i vaccini in molti casi sono necessari per salvare la vita a una alta percentuale della popolazione.

In alcuni rarissimi casi i vaccini potrebbero anche dare qualche problema ma i rischi di non vaccinare in massa la popolazione sono alti. Purtroppo, attualmente non c’è alternativa alla vaccinazione di massa. Virus e batteri posso ancora uccidere milioni di persone se si riducessero notevolmente le vaccinazioni.

4 – Non esiterà solo questo movimento.

Il nostro disegno strategico è basato su due progetti, il movimento e la piattaforma web. Partono insieme ma poi si separeranno.

Se pensi che il nostro manifesto non rispecchi le tue idee o i tuoi interessi, non c’è problema. Non pretendiamo di essere i soli detentori delle verità, i nostri obbiettivi vanno oltre il singolo movimento politico.

La piattaforma software DigitalDem diventerà la base per altri movimenti o partiti.

Il progetto della piattaforma informatica nasce per raggiungere traguardi molto importanti. Dovrà favorire la cooperazione e la competizione, libera e trasparente, tra i candidati e tra i militanti. Poi, in futuro, migliorerà la competizione e la cooperazione tra movimenti e partiti.

Il nostro progetto di piattaforma informatica, alla fine, sarà con architettura distribuita e in parte o totalmente open source.

Lo sviluppo della piattaforma sarà a un certo punto staccato dallo sviluppo del movimento politico. Il prima o poi può dipendere anche dall’interesse di altri partiti, movimenti o investitori al nostro progetto tecnologico o a quello politico.

In ogni caso, quando il movimento Democrazia Digitale e la piattaforma tecnologica si saranno consolidati, apriremo il nostro progetto tecnologico a tutti, compresi i movimenti e i partiti concorrenti.

5 – Cosa puoi fare tu:

  1. Desideri che il movimento e la piattaforma si possano realizzare? Contattami e unisciti a noi!
  2. Invece, se non ti piacessero le linee guida del movimento o non ti interessasse fare parte di un movimento, puoi comunque contribuire. Potresti partecipare solo allo sviluppo della piattaforma software o potresti seguirci e condividere quello che ti piace.

Uno degli obbiettivi condivisibile da tutti, compresi i partiti e movimenti già esistenti, è quello di arrivare ad una piattaforma open source distribuita, che offra garanzie a tutti e che ogni movimento o partito potrà personalizzare.

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Enrico Filippucci
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57 commenti su “DigitalDem: la nascita del movimento politico e tecnologico”

  1. Letti cosi i punti programmatici sono ragionevoli e condivisibili. Ma un partito vecchio stile, o un movimento 2.0 che sia, devono avere x definizione un target sociale/ideologico di riferimento. Nonostante ideologie al momento morte e sepolte. Altrimenti si rappresenta la qualunque, tutti e nessuno. Poi considero le piattaforme web come una necessità dettata dai tempi e dalle moderne tecnologie di comunicazione. Ma non credo che possano mai soppiantare del tutto il rapporto face to face con la gente. Chi ha dimenticato questa pratica abbiamo visto ora dove è finito.

    Rispondi
  2. Interessante l’idea di fare una simile piattaforma da distribuire in open source: davvero meritevole di una collaborazione attiva. Purtroppo però è difficile riporre qualche speranza nella serie di opinioni che descrivono la parte del “movimento”.

    Rispondi
    • Ciao Raul,
      grazie per il tuo incoraggiamento e il sostegno al progetto della piattaforma.

      Per quanto riguarda il movimento, le opinioni sui vari temi servono a delineare una platea di potenziali sostenitori e attivisti da cui selezionare successivamente un gruppo dirigente iniziale. Il movimento è sicuramente una cosa estremamente difficile da fare con successo. Ci ho provato seriamente per molti mesi, poi ho deciso di metterlo in pausa per le enormi difficoltà incontrate. Tuttavia, il movimento serve come propulsore della piattaforma. Nessun partito affermato investirebbe in una piattaforma che non permetta ai dirigenti il controllo completo della piattaforma digitale del partito.

      Rispondi
  3. Interessante, interssante, sarei veramente interessante di poter attivarmi per tale scopo costruttivo nella programmazione e aiuto ai cittadini e basta alla solo politica……. non più idonea a far vivere bene gli italiani e in Italia. Da tanti anni ho redatto un programma che vorrei proporre. Ho viaggiato nel mondo intero e ho raccolto tantissime idee e proposte per ben equilibrare la nostra esistenza con semplicita e determinatezza

    Rispondi
  4. Finalmente! Aria nuova? Almeno un barlume di speranza per fatti e non solo parole. Mi piace il progetto e ci sto!
    Vorrei capire come poter sostenere attivamente il progetto nella sua interezza.
    M D’Alessio

    Rispondi
  5. Buongiorno Enrico,

    sono interessato a contribuire in maniera attiva alla nascita di DigitalDem, sia come semplice attivista che, se e quando possibile, come tecnico (sono uno sviluppatore software). Condivido le tue idee, magari da credente cristiano quale sono inserirei anche la religione cattolica come modello di vita per gli italiani, essendo il cattolicesimo un insieme di principi di alto valore morale che, al giorno d’oggi, puoi vedere benissimo “gli italioti” e forse anche io abbiamo un pò perso.
    Detto questo, non vedo l’ora di iniziare. Attendo tue notizie 🙂
    Enrico

    Rispondi
    • Grazie Enrico,
      mi fa molto piacere ricevere la tua adesione, ti contatto in privato.

      Tutte le religioni hanno principi filosofici utili e nobili. Il rispetto per le diversità, per i più deboli, per la natura. La solidarietà tra gli esseri umani, la tolleranza, l’onestà, ecc. Noi condivideremo e proteggeremo i valori fondamentali comuni a tutte le religioni ma ci focalizzeremo su obiettivi più pratici. I fatti dovrebbero contare più delle etichette, molti usano le ideologie e le religioni solo per fare i loro comodi più facilmente.

      Rispondi
  6. Ciao, ho letto le tue considerazioni che condivido. Forse riguardo i temi politici caldi, mancano dei riferimenti all’istruzione (base imprescindibile da cui far partire una rivoluzione culturale) ed ai trasporti. Mi rendo conto però che sono temi di approfondimento che potranno essere affrontati in seguito.

    D’altra parte ritenendomi piuttosto pragmatico, prima di sbilanciarmi ho bisogno di maggiori approfondimenti e dettagli futuri.

    Anche relativamente allo sviluppo della piattaforma ho trovato numerosi punti di interesse. Sono molto affascinato dalla blockchain e la vedo come un sistema in grado di autoreferenziare e certificare sempre le scelte e le decisioni.
    Mi piace un sistema che trova la risposta giusta al suo interno in assoluta onestà perchè basato su regole precise e imprescindibili.

    Nella società attuale dove l’uomo è ormai totalmente individualista, la rete può diventare l’unico giudice salomonico, che, grazie alla potenza di calcolo condivisa, individua in maniera rapida e senza errori, tra le moltitudini di asserzioni (pensieri e regole) la risposta che soddisfa maggiormente le volontà dei cittadini.
    La cosa bella è che pur apparendo un sistema centrico la rete è diffusa e decentralizzata!!

    Rispondi
  7. Salve Enrico,
    D’accordo su quasi tutto (la consistenza e trasparenza della dialettica interna potrebbe essere uno degli elementi distintivi del movimento).
    I rischi di 5Szzarsi sono alti ma evitabili.
    Sinceramente, penso che la piattaforma Web non potrà sostituire in toto il contatto visivo.
    Come si fa a partecipare attivamente?

    Rispondi
    • Grazie Benedetto,
      ti ho scritto in privato. Sì, il digitale non eliminerà il contatto umano, ma se saranno digitalizzate: le votazioni, molte discussioni e proposte, e le iscrizioni a movimenti e partiti, succederà quello che ho scritto nei primi articoli di questo sito.

      Comunque, inizia a iscriverti alla newsletter di Democrazia Digitale qui nel sito e seguici su Twitter @DigitalDem_it

      Su Facebook cerca il movimento DigitalDem.

      Rispondi
  8. Buongiorno Enrico.
    Da ormai troppi anni il nostro sistema politico è fermo su vecchi schemi che ormai sarebbero da evitate o quantomeno da rivisitare.
    Mi trovo ogni giorno a confrontarmi con amici, parenti e gente incontrata in diverse occasioni e quello che ci accomuna è la voglia di dare qualcosa di nuovo, di creare nuove iniziative che ci permettano di esseri più attivi a livello istituzionale e popolare.
    Pronto ad accettare nuove sfide e pronto a poter contribuire al tuo nuovo progetto.
    Un saluto
    Mario

    Rispondi
  9. Lascio il mio commento, quello che ho letto fino a questo momento mi sembra di molto buon senso. La posizione sui vaccini mi lascia… perplesso.
    Sto seguendo con molta attenzione questa vicenda e vi inviterei a fare altrettanto; NESSUNO (maiuscolo) di quelli che si oppongono all’obbligo vaccinale lo fa senza se e senza ma, le obiezioni sono riferite a: maggiore informazione e controlli pre vaccinali che sarebbero già previsti per legge (credo dal 1992) ma per oscuri motivi mai attuati.
    Possibilità di scegliere vaccini singoli rispetto a vaccini multipli proposti con il “vantaggio” di risparmiare un’iniezione.
    Verifiche sulla qualità dei vaccini, maggiori informazioni sugli effetti collaterali.
    Non mi dilungo oltre ma solo la consapevolezza dei cittadini potrà orientare il cambiamento politico che auspichiamo.

    Rispondi
    • Caro Luca,
      se la legge prescrive dei controlli pre vaccinali è giusto che siano fatti. Se una persona preferisce fare dei vaccini singoli, pagando il sovrapprezzo di tasca sua, non credo sia un problema per nessuno.
      Le verifiche sulla qualità dei vaccini e le informazioni sugli effetti collaterali credo che siano già una realtà. Se i controlli attuali si dimostrassero carenti si potrebbero migliorare.

      Quello che non faremo mai è consentire di ridurre la protezione vaccinale sotto i livelli di sicurezza. Le malattie infettive uccidono e creano gravi disabilità.

      Rispondi
  10. Ciao Enrico,
    l’iniziativa sembra molto interessante. Ma detto sinceramente la mia paura è di fare la fine, ormai nota a tutti, del M5S, che agli esordi invece sembrava l’unica alternativa possibile alla vecchia politica.
    Comunque continuo a seguire i risvolti del Movimento.

    Cordialmente.

    Giò

    Rispondi
    • Ciao Giò,
      dopo tutto quello che si è visto e si sta vendendo nel mondo politico, suscitare forte interesse è già un fatto molto positivo.

      La reazione più comune è prudenza, aspettiamo di vedere come si evolve. Per fortuna ci sono già molte persone che stanno aderendo al movimento. Senza persone che hanno il coraggio di affrontare dei rischi e di impegnarsi non si va da nessuna parte.

      Sto assumendo molti rischi con questa iniziativa, ci sto dedicando tutto me stesso. Molti di quelli che mi hanno conosciuto hanno capito che faccio sul serio e che abbiamo concrete possibilità di successo. Nessun movimento e nessun partito sarà mai perfetto, anche noi faremo i nostri errori, ma posso assicurarti che lotteremo per essere migliori e saremo diversi da tutti gli altri.

      Rispondi
  11. Ho letto con interesse il manifesto del movimento politico e della relativa piattaforma web. E’ facile essere d’accordo con le idee esposte che sono anche di buon senso . Mi rimane una perplessità. Come l’esperienza di altri movimenti ha dimostrato, si corre sempre il rischio che la spontaneità di alcuni alla fine può prevalere. Vedi cosa sta accadendo sul web sul grave problema dei vaccini. Persone senza alcuna competenza scientifica fanno campagne contro, creando le condizioni per favorire lo sviluppo di una epidemia.

    A tale proposito leggo una tua opinione giustissima: in medicina è valido il concetto danno – beneficio. E’ giusto rispettare le opinioni di tutti, ma quando si deve prendere una decisione su argomenti specifici non può essere messa da parte la competenza e l’esperienza di alcuni per rispettare la regola che ‘uno vale uno’. Auguri per il progetto. Resto in attesa di futuri sviluppi.

    Rispondi
    • Ciao Giuseppe,
      grazie per il commento positivo. Ne approfitto per chiarire cosa significa Democrazia Digitale. Noi non vogliamo far la democrazia diretta nel movimento, non siamo quelli che dicono che uno dovrebbe valere uno.

      Utilizzeremo in alcune occasioni delle forme di democrazia diretta ma sarà un movimento con democrazia partecipata e rappresentativa, implementate con strumenti digitali. Dopo la fase attuale costituente, i successivi rappresentati si decideranno tra gli attivisti che contribuiscono di più, in momenti definiti a priori o in eventi eccezionali.

      Rispondi
  12. Caro Enrico, permettimi una breve replica.
    Credo tu mi abbia frainteso su due punti, e mi spiego meglio senza nessuna volontà di contingentare questo spazio.

    1. E’ abbastanza difficile non avere affinità ideale e teorica con il 99 % delle cose che scrivi; se no, spegnevo il pc e pensavo ad altro. L’affinità che nasce dalla reciproca affidabilità e conoscenza si costruisce invece col tempo.

    2. Nella mia vita mi muovo e mi sono sempre mosso impegnandomi, ideologicamente e concretamente, su diversi fronti, non politici in senso stretto. Ho idee teoriche e pratiche, che spesso pubblico, che vanno sostanzialmente nelle direzioni da te indicate. E siccome la mia prudenza realista è esattamente il contrario del disimpegno, l’offerta di collaborazione ed esperienza rimane anche se per N motivi decidessi addirittura di non votarvi.

    Chiamasi partecipazione civile.
    Se ti interessa batti un colpo.
    Andrea

    Rispondi
  13. Caro Enrico, credo che lo scetticismo (ma io preferisco parlare di realismo prudente) sia obbligatorio e meritorio, non solo, credo sia addirittura il vero modo per dare valore ad un’iniziativa di questo genere.
    Le esperienze recenti (fra tutti M5s) dimostrano che non basta accendersi all’idea di un articolo o di proclami, né risolve addirittura avere un largo consenso elettorale.
    Poi cominciano i personalismi e le divisioni ideologiche, che già affiorano qui nei primi commenti (vaccini, Europa, deboli etc.). Deja vù …
    Il tutto detto con il massimo rispetto positivo per il tuo lavoro.

    Mi accontenterei in queste fasi di riuscire ad individuare alcuni obiettivi condivisi, comuni alle nostre esperienze professionali, e perseguirli fino in fondo come movimento di opinione, magari anche con azioni legali e/o mirate.

    Intanto ti/vi seguo con attenzione e disponibile a collaborare su idee e con suggerimenti. E se posso iniziare con il primo suggerimento, mi sembra partire col piede sbagliato aspettarsi (anche da me) “un’affinità” che – semmai – maturerà con il tempo. Il tuo entusiasmo (bello e indispensabile) non si trasformi nel primo limite al tuo progetto.

    Rispondi
    • Ciao Andrea,
      io rispetto lo scetticismo se non diventa una scusa per non fare niente. Ovviamente quando si passa dalla teoria alla pratica si fanno anche errori.

      Ti faccio un esempio, credo che, nonostante tutto, bisogna ringraziare Grillo e Casaleggio per quello che hanno fatto e stanno facendo. Io non ho mai fatto parte dei M5S né di altri partiti ma ho sperato sempre in meglio. Mi hanno deluso tutti ma non mi arrendo, quando si smette di lottare è l’inizio delle fine.

      Per quanto riguarda le affinità, se non c’è affinità nemmeno sui principi di base, dubito che possiamo costruire un progetto politico insieme. Al massimo ci voterai come meno peggio.

      Rispondi
  14. Buongiorno Enrico, ho letto con interesse quello che hai pubblicato e alcuni dei molti commenti. Non ti nascondo che il primo istintivo pensiero è di forte scetticismo. I problemi sono veramente tanti e piuttosto radicali. Sono, a mio avviso, problemi culturali generatisi in tanti anni di malgoverno, di ogni parte politica; scarsa attenzione alla formazione delle nuove generazioni unita ad una deflagrante incapacità di gestire nel nome del bene commune. Ora, pensare che tutto si possa risolvere con soluzioni tecnologiche e digitali, sembra al quanto improbabile. Per quanto riguarda la desiderata trasparenza oserei dire che non c’è migliore trasparenza che non avere nulla da nascondere. Accettare sempre a testa altra anche le critiche più efferate e infondate in modo costruttivo e aperto ma riconoscere che è finita prima che te lo facciano capire gli altri.

    Tu già ti definisci il leader senza che questo sia in qualche modo dimostrato dai fatti e questo mi spinge a pensare non in modo positivo verso l’iniziativa da te promossa. Tuttavia, sono conscio che nessuno è perfetto e che se si vuole cambiare da qualche parte bisogna pure iniziare. Per questa ragione freno il mio ormai cronico scetticismo e riconosco il valore del tuo impegno. Proverò a seguire gli sviluppi nella speranza di trovare qualcosa di più concreto nel merito dei punti da te elencati e anche su altri temi non meno importanti.

    Vorrei capire quanto affini siano i nostri pensieri ed opinioni in materia di bene comune e tutela dei più deboli; quale è in verità il livello di conoscenza del vivere commune, le difficoltà e le urgenze più sentite. Comunque, grazie per la provocazione e per avermi fatto pensare in modo più possibilista. Buon lavoro.

    Rispondi
    • Caro Pasquale, questi progetti non sono una provocazione. Forse lo è il tuo commento. Spero non ti offenderai, ma se dopo aver letto l’articolo che hai commentato non hai ancora capito se ci sono affinità, credo che voglia dire che non ce ne sono o ce ne sono poche. L’articolo serve per questo.

      Credo che tu abbia frainteso, non ho mai scritto né pensato che tutto si possa risolvere con soluzioni digitali. Quello che dico è che la democrazia sarà esercitata in futuro sulle piattaforme digitali e se non si fanno le cose nel modo giusto i problemi aumenteranno.

      Il tuo scetticismo è molto comune ma quando diventa una scusa per non fare niente è uno delle cause dei problemi che elenchi. Forse a te, alla fine, le cose vanno bene come sono sempre andate in Italia. Noi cerchiamo gente che vuole cambiare.

      Su una cosa concordo, dobbiamo sviluppare il discorso delle tutele dei più deboli. Ne discuteremo con chi lavora per il movimento. Se ti riferisci al reddito di cittadinanza, si può discutere di tutto ma non si può promettere l’impossibile. Bisogna prima fare i conti e poi vedere cosa fare.

      In questo momento questa è una startup della politica e tecnologica. Sono il fondatore e ho un piano e le capacità per eseguirlo nella fase iniziale. Non vedo e non ho alternative per ora.

      Da oltre due mesi sto lavorando 12 ore al giorno a questo progetto. Questo è un grosso investimento in termini di tempo e energie e siamo solo all’inizio. Ho fatto il sito web, i testi, ho contattato tutti e utilizzato la mia rete. Inoltre, gestisco direttamente tutti gli account del movimento. Se stiamo qui a discutere è perché ho lavorato duramente affinché questo potesse accadere. Se qualcuno saprà o sa condurre meglio di me il movimento che sto costruendo potremo discutere di leadership in qualsiasi momento.

      Cerco e cercherò sempre di coinvolgere persone migliori di me che si possano unire a noi e lavorare al progetto. Insieme si può fare molto meglio di adesso.

      Rispondi
  15. Proposta suggestiva per un progetto molto impegnativo ma non impossibile. Dare volto, parola a chi è ancora capace di impegnarsi in maniera propositiva, sgombrando il campo della rassegnazione, del mugugno e dell’insoddisfazione.
    Questa è la proposta che mi sento di fare ai tanti colleghi della professioni tecniche che oggi soffrono in silenzio, subiscono passivamente e soggiaciono a questo stato di cose iniquo e avvilente, indegno di un Paese che siede ai tavoli del G7. Vedo la piattaforma, il movimento, l’aggregazione di idee come elementi positivi forieri di un cambiamento ormai imminente.
    Enrico io ci sono.

    Rispondi
  16. Che dire … l’idea non fa una grinza, è sicuramente interessante e degna di attenzione. Ho letto i pareri precedenti e si evince la speranza che questo paese possa rinascere. Ma la maggior parte di noi, adulti, è sfiduciata, ci crede poco, perchè abbiamo più memoria, più esperienze, più magoni che soddisfazioni.

    Sarebbe auspicabile che ci si mettesse insieme per fare una rivoluzione culturale della politica italiana, di cosa sia democrazia, meritocrazia, diritto al lavoro e pari dignità di tutti i cittadini italiani.
    Sarebbe auspicabile, portare al sud lo stesso tenore di vita del nord. Sarebbe auspicabile investire le risorse della comunità europea per progettare, realizzare e finire le opere finanziate. Sarebbe auspicabile avere un’europa che accoglie e non divide … potrei continuare ma mi rendo conto che sono “pesante”

    Ti seguirò e proverò a darti una mano, dal sud, nella speranza che non venga fuori un’altro bluff … il digitale, come dimostrano i dati dei 5S, può essere rivoluzionario, ma come diceva qualcuno prima di me, noi siamo una popolazione anziana ed i voti sono lì …. non sarà facile ma provarci vale sempre più che restare fermi.
    Ciao

    Rispondi
    • Grazie Antonio, noi inizialmente non useremo la piattaforma interna. Ci limiteremo al blog e ai social media. Quando la useremo non abbiamo l’obbiettivo della democrazia diretta. Ti contatto in privato.

      Rispondi
  17. Ottima iniziativa!!! Mi occupo di politica da 23 anni e la tua idea e molto interessante e sicuramente con un Buon Team, si potranno raggiungere gli obiettivi che hai esposto e altri ancora in via di esposizione e organizzazione!!
    Piena disponibilita’!!

    Rispondi
  18. Sarebbe ora che si cominciasse a fare politica per la gente ascoltando la gente..
    Mi interessa, ma sono scettico perché puntualmente, quando si è prossimi ad elezioni, emerge qualcuno che offre il mondo a tutti per poi non riuscire, naturalmente per colpa di chi c’era prima. Comunque, ripeto, mi interessa. Stiamo a vedere. Buon lavoro

    Rispondi
    • Grazie Ivano ti contatto, in privato. Noi non offriamo il mondo e non potremo cambiare subito tutto. Proviamo a costruire qualcosa di diverso insieme partendo da alcuni valori comuni.

      Rispondi
  19. Bel programma, anche se la questione dei vaccini penso debba essere rivista: la vaccinazione di massa porterebbe solo all’estinzione della nostra razza e penso inoltre che persone completamente”ignoranti”, nel vero senso della parola, alla biologia prima della medicina non possono influenzare il futuro della nostra salute.
    Comunque, in generale, la tua idea di questa piattaforma è molto interessante!
    Saluti,
    Sandro

    Rispondi
    • Ciao Sandro, non so se tu sia un medico ma io non sono un medico e mi fido della medicina ufficiale. Se vuoi fare una battaglia contro i vaccini hai sbagliato movimento. Per quello che ne so io i rischi sono limitati e i benefici molto grandi. Credo che i problemi dell’Italia siano altri.

      Rispondi
  20. Ciao Enrico,
    trovo la tua iniziativa degna di nota e mi chiedevo se un tipo dalla mentalità piuttosto tecnologica come me, possa essere d’aiuto.
    Ho 50 anni, una laurea in informatica e tante idee per la testa.

    Domenico Casarino.

    Rispondi
  21. Ciao, proprio questa mattina parlavo che non ha più senso parlare di politica di sinistra o destra, ma di politica alta o bassa e io sono per una polotica alta….sono curioso della tua proposta.

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  22. Ciao, sono un ormai ex giornalista di 60 anni che vede ogni giorno che passa erodersi il terreno attorno a
    Se, mi piacerebbe poter fare ancora qualcosa e X questo mi metto a disposizione

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    • Grazie Gianvittorio,
      ho visto che ti sei iscritto alla newsletter. Controlla che il messaggio di conferma non sia finito in spam. Ti ho inviato un invito a connetterti con me su Linkedin. A presto.

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  23. Buongiorno Enrico,

    ho letto più volte i tuoi interventi su LinkedIn e ti dico la mia, a proposito di questo tuo progetto.

    Inizio dallo “stato dell’arte”: oggi vedo sulla scena tanti partiti, ma nessuno statista degno di questo nome.
    Il ‘nuovo’ nella politica italiana degli ultimi quarant’anni ? Bastano tre nomi: Umberto Bossi, Antonio di Pietro e Silvio Berlusconi. Con tutto quel che ne è seguito (e questa ormai è Storia, piaccia o no).

    Le ‘cricche’ di parenti e amici che orbitano intorno a partiti minori su base personalistica di un “Leader Maximo” (v. Rutelli, Fini, Di Pietro, Casini, Alfano, Monti e lo stesso Berlusconi) non durano abbastanza. E non convincono.
    Ha ancora senso poi, parlare di Destra vs. Sinistra ?
    Oggi il M5S di Beppe Grillo tira, specie tra le fasce più giovani della popolazione. Molte polemiche, molte aspettative e qualche immancabile conflitto interno. E il dubbio crescente che, in fondo, si tratti dell’ennesima imbarcata di carrieristi, molti dei quali (di fatto) senza arte né parte.

    Veniamo al tuo progetto: leggo un elenco di buoni propositi, una serie di parole chiave, quali: ‘Trasparenza, Meritocrazia, Legalità, Cooperazione’, ma … questo lo dicono già tutti i partiti istituzionali !
    Ci vuole un progetto serio, condotto da una squadra di oggettive competenze: i buoni propositi non bastano.
    Ci vuole una visione d’insieme di sistema, una gestione di progetti con scadenze e obiettivi fattibili e risultati misurabili, ci vuole una visione locale e nazionale (un approccio europeista e internazionale lo vedo problematico … dopo la Brexit, in quante lingue comunicare progetti, iniziative ed eventi ?)

    Altri fattori da mettere in conto:
    1 – il clientelismo, assai radicato nella testa degli italiani (troppi italiani, non solo i politici), di cui i partiti si sono serviti nei vari decenni per consolidare il loro potere e mantenere lo status quo.
    2 – la scarsa cultura digitale di fasce della popolazione numericamente significative, quali gli over 65.
    3 – l’esigenza di organizzare il nascente movimento: ci sarà un Leader Maximo (Tu ?) o un Comitato Direttivo di (Tuoi) fedelissimi, tutti milanesi ? Una struttura organizzativa a rete rischia di divenire anarchica e di innescare defezioni e scissioni in cascata (cosa che si già verifica puntualmente in tutti i partiti ufficiali).

    Comunque, nonostante queste mie perplessità, mi iscriverò alla tua newsletter, visto che sei riuscito ad incuriosirmi.
    Saluti
    Roberto

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    • Ciao Roberto, grazie per il contributo è per la fiducia. Dobbiamo costruire tutto, cerchiamo di attrarre i migliori talenti. Per ora sono io il leader ma vorrei un leader per il movimento molto migliore di me. Partiamo da Milano per comodità e per la maggiore apertura alle novità di Milano.

      I problemi li conosco già, servono persone che vogliano fare e non solo elencare i problemi e giudicare. Per ogni problema si deve cercare una soluzione.

      Dobbiamo costruire una squadra a livello nazionale e abbiamo il progetto della piattaforma da sviluppare. C’è tanto da fare e sono già al limite della mia energia. Non vedo l’ora di delegare il più possibile.

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  24. Ciao Enrico,
    Sarebbe molto bello poter fare qualcosa per questo paese. È un bisogno che si prova specialmente quando, come me, si rimane estromessi dal sistema e ci si accorge in modo tangibile che qualcosa è sbagliato. Aderire alla tua iniziativa è un modo per scoprire se è il sistema o sono io.
    Grazie

    Maurizio

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  25. Ciao Enrico, sono d’ accordo su quasi tutto quello che scrivi, sono anche convinto che per cambiare le cose bisogna esserci dentro, ti do la mia disponibilita’ a poter collaborare con te se lo vorrai.
    Mauro

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    • Ciao Mauro,
      sono contento che sei con noi. per prima cosa Iscriviti alla newsletter e mandami un invito a connetterci su Linkedin.

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  26. Ho letto I documenti relativi alla tua iniziativa.
    Sono interamente d’accordo sull’approccio e anch’io sogno di poter vedere realizzato un cambiamento delle modalità di espressione del consenso democratico del nostro Paese.
    Sono pertanto interessato all’iniziativa e disponibile a mettere a disposizione le mie competenze
    Sono un ex dirigente di banca da due anni inattivo. Ma ho un bagaglio di competenze piuttosto vasto e mi piacerebbe poterlo ‘sfruttare’ ancora.
    Vi sarei grato se volessi farmi sapere come fare per partecipare all’iniziativa.

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    • Grazie Angelo!
      Ti ho mandato un invito su Linkedin. Il primo passo è iscriversi alla newsletter serve per poter comunicare con tutti con il vostro consenso.

      Poi possiamo fare una veloce chiacchierata io e te su skype. Mandami su Linkedin il tuo indirizzo skype.

      Poi faremo un primo incontro a Milano per conoscerci e organizzarci meglio.

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  27. Ciao Enrico.
    E’ dalle diatribe con LinkedIn che ti seguo interessato per cercare di capire dove vuoi arrivare.
    I concetti che esponi su trasparenza, meritocrazia ecc.. sono assolutamente condivisibili. L’impressione che mi dai è quella di voler fare una sorta di “bella copia” del M5S e l’idea non mi dispiace.

    Per ciò che riguarda me al momento non sono politicamente attivo, ma mi informo molto e mi sono fatto delle mie idee su cosa ci sarebbe da fare in Italia, e sono vicine agli esempi di “buonsenso” e del “prendere atto” di ciò che succede e tentare di legiferare al meglio.

    Ti rinnovo il mio interesse e resto in attesa di ulteriori sviluppi.

    Cordialmente.

    Emanuele

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    • Ciao Emanuele,
      il progetto della piattaforma da solo è già un importante motivo per sostenerci. Non vogliamo che in Italia ci siano tutti partiti azienda in mano a pochi piccoli tiranni.

      Vogliamo garantire a tutti la possibilità di creare nuovi movimenti e di scalare quelli attuali.

      Meritocrazia contro oligarchia e nuovi nobili.

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  28. Enrico, argomenti attualissimi ma vecchi nel tempo.
    Essendo io una persona molto pratica e diretta, ti chiedo di darmi degli esempi concreti e dimostrativi.
    Movimento politico ?
    Nuovo modo di fare politica?
    Sviluppo della piattaforma software?

    Anch’io vorrei provare a fare qualcosa, quindi attendo tue notizie.
    Grazie
    Ciao

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    • Salvatore,
      grazie per l’interesse e per il commento. Quello che posso dirti ora l’ho scritto nei post di questo sito. Li aggiorno e ne farò altri quindi rimani in contatto se i due progetti o uno dei due ti interessano.

      Alcune persone stanno aderendo a questa iniziativa e ci stiamo organizzando. Faremo un primo incontro a Milano e poi spero presto in altre città. Se ancora sei indeciso ma vuoi tenerti aggiornato iscriviti alla newsletter del sito.

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